Ambulatorio Veterinario dott. Campo Giorgio

Vai ai contenuti

Menu principale:

News

Detrazioni veterinarie: 21 euro in più purchè tracciabili
   
13 Dicembre 2019
orSale a 500 euro il tetto delle spese veterinarie detraibili. Il beneficio fiscale effettivo sarà di 70 euro a fronte di un pagamento tracciabile. Respinti emendamenti per aumenti superiori. Dal 2020, detrazioni a rischio per i proprietari con redditi oltre i 120mila euro. Bocciati anche gli emendamenti per ridurre l'IVA sulle cure veterinarie e sul pet food.

La Commissione Bilancio del Senato ha approvato l'aumento del tetto massimo per le detrazioni fiscali sulle spese veterinarie: dal 2020 si passerà dall'attuale tetto di spesa veterinaria (387,34 euro) a 500 euro. Tenendo conto dell'abbattimento della franchigia (129,11 euro), il beneficio fiscale effettivo sarà di 70 euro contro i 49 consentiti fino ad ora. Nel tetto dei 500 euro rientrano anche le spese sostenute per l'acquisto di medicinali veterinari.

Il risultato è il frutto di emendamenti presentati dalle parlamentari  Gabriella Giammanco, Maria Rizzotti, Maria Alessandra Gallone, Barbara Masini, di Forza Italia, Loredana De Petris (LEU) e Loredana Russo (M5S). Le senatrici fanno parte dell'intergruppo parlamentare per i diritti degli animali presieduto dall'On Michela Brambilla che considera l'approvazione dell'emendamento, un risultato "storico", anche se "il tetto è molto inferiore a quello che avevamo richiesto". L'On Brambilla ricorda che "la soglia di detraibilità delle spese veterinarie è rimasta immutata da quasi vent’anni, nonostante le mutate condizioni economiche del Paese e le prestazioni erogate dai professionisti del settore sono oggi molto diverse per quantità e qualità”.
Durante la discussione della manovra, il Governo aveva accolto l'ordine del giorno della senatrice Maria Rizzotti impegnandosi ad aumentare le spese veterinarie.

La Commissione Bilancio ha invece respinto l'emendamento - a prima firma della sen Monica Cirinnà (PD) e sottoscritto dalla senatrice veterinaria Rosellina Sbrana (Lega)- che proponeva di riconoscere il beneficio fiscale della detrazione d'imposta a partire da spese veterinarie superiori a 60 euro, ma fino all'importo di 1.060 euro. Le risorse necessarie venivano individuate nella soppressione di alcuni sussidi ambientalmente dannosi a prodotti fitosanitari e fertilizzanti generici.

Quali spese veterinarie si possono detrarre- La detraibilità delle spese veterinarie è riconosciuta solo per gli animali da compagnia, detenuti senza finalità economica. non spetta quindi per le spese veterinarie sostenute per gli animali destinati all'allevamento, alla riproduzione o al consumo alimentare, per gli animali allevati o detenuti nell'esercizio di attività agricole o commerciali.

Tracciabilità e tetto dei 120.000 euro- Anche le detrazioni veterinarie- come tutte le detrazioni IRPEF al 19% - si applicheranno solo se il proprietario avrà sostenuto la spesa con pagamento tracciabile. Non essendo considerate "spese sanitarie" dal Testo Unico delle Imposte sui Redditi, le spese veterinarie rimangono a rischio per i proprietari con redditi oltre i 120mila euro. Infatti, la rimodulazione delle detrazioni fiscali (tagli o eliminazione) prevista dal disegno di legge del Governo è stata infatti confermata eccetto che per le "spese sanitarie" ovvero le spese per cure e farmaci alle persone.

Iter- Il passaggio in Commissione Bilancio è considerato ultimativo, dal momento che non si prevedono modifiche in Assemblea, dove lunedì prossimo il Governo metterà la fiducia su tutta la prima parte della manovra che comprende gli articoli riferiti alle detrazioni veterinarie. Dopo l'ultimo passaggio alla Camera, il varo definitivo della Legge di Bilancio 2020 è previsto entro il 23 dicembre.


I testi degli emendamenti accolti
«Art. 43-bis. (Detrazioni fiscali per spese veterinarie)
1. All'articolo 15, comma 1, lettera c-bis), del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, il primo periodo è sostituito dal seguente: ''le spese veterinarie, fino all'importo di euro 500, limitatamente alla parte che eccede euro 129,11''».
Conseguentemente il fondo di cui all'articolo 99 comma 2 è ridotto di 14,2 milioni di euro per l'anno 2021 e di 8,1 milioni di euro a decorrere dall'anno 2022.
2.0.2 (testo 2)
Giammanco, Rizzotti, Gallone, Masini, De Petris, Russo

«Art. 43-bis. (Detrazioni fiscali per spese veterinarie)
1. All'articolo 15, comma 1, lettera c-bis), del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, il primo periodo è sostituito dal seguente: ''le spese veterinarie, fino all'importo di euro 500, limitatamente alla parte che eccede euro 129,11''».
Conseguentemente il fondo di cui all'articolo 99 comma 2 è ridotto di 14,2 milioni di euro per l'anno 2021 e di 8,1 milioni di euro a decorrere dall'anno 2022.
2.0.3 (testo 2)
Giammanco, Rizzotti, Gallone, Masini, De Petris, Russo

L'emendamento respinto
«Art. 2-bis. (Detrazioni fiscali per spese veterinarie)
1. All'articolo 15, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica del 22 dicembre 1986, n. 917, la lettera c-bis) è sostituita dalla seguente:
''c-bis) le spese veterinarie superiori a euro 60 e fino all'importo di euro 1,060''». (...)
2.0.7
Cirinnà, De Petris, Sbrana, Unterberger, Russo, Pucciarelli, Marin, Saponara

 
Torna ai contenuti | Torna al menu